Salvia officinalis L.

Phylum: Tracheophyta Sinnott, 1935 ex Cavalier-Smith (1998)
Classe: Magnoliopsida Brongn. (1843)
Ordine: Lamiales Bromhead (1838)
Famiglia: Lamiaceae Martinov, 1820
Genere: Salvia L.
Italiano: Salvia, Salvia comune
English: Common sage
Français: Sauge officinale
Deutsch: Garten Salbei
Español: Salvia
Descrizione
La Salvia Comune è un piccolo arbusto sempreverde. Le foglie semplici, feltrose al tatto, hanno un colore verde-grigiastro e un odore caratteristico. La forma è ovale con margine crenato, nervature penninervie, attaccatura picciolata con inserimento semplice. I fiori violacei sono riuniti in infiorescenze e hanno il caratteristico aspetto asimmetrico proprio della famiglia delle Lamiacee. I frutti si formano alla base dei fiori e contengono i minuscoli semi ovoidali di colore marrone scuro. La Salvia trova impiego in cucina fin dai tempi antichi. Nonostante la sua origine mediterranea, la presenza della salvia per aromatizzare carni di vario genere è consolidata da secoli in quasi tutte le tradizioni culinarie d'Europa. Meno comune ma non raro è il suo impiego per cibi di tipo diverso: pasta (notissimi in Italia i tortelloni burro e salvia), formaggi (p.es. alcuni formaggi alle erbe), foglie di salvia fritte e anche zuppe. In Medio Oriente la salvia viene usata per aromatizzare l'arrosto di montone. Il nome stesso di questa pianta è testimone delle virtù che gli antichi Romani le riconoscevano: infatti salvia ha la stessa radice del verbo salvare e della parola salus (salvezza, ma anche salute). Presso i Romani la salvia doveva essere raccolta con un rituale particolare, senza l'intervento di oggetti di ferro, in tunica bianca e con i piedi scalzi e ben lavati. Prima e dopo i Romani, dagli Egizi alla farmacopea medioevale, la salvia fu sempre apprezzatissima in erboristeria e non a caso Linneo le attribuì il nome di officinalis. Tra i principali effetti, la salvia ha efficacia antisettica ed è anche digestiva e calmante. Le sono attribuiti altri effetti, ma non su tutti c'è concordia di vedute. Secondo un'antica tradizione inoltre la Salvia officinalis può essere utilizzata per curare un'eccessiva sudorazione: si prepara un infuso con la Salvia officinalis e si praticano tamponamenti della zona da trattare. La salvia contiene un chetone complesso, il tujone, che può risultare tossico ad alte dosi. Ciò ha impatto sia sull'uso culinario che su quello medicinale e spiega perché la salvia è stata usata come aroma ma non, per esempio, come insalata. La normativa europea ha stabilito un limite massimo al contenuto di tujone nei cibi, che è di 25 mg/kg nel caso di cibi aromatizzati con la salvia.
Diffusione
Originaria del bacino del Mar Mediterraneo, anche in Italia può essere trovata allo stato spontaneo.
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Data: 24/09/1955
Emissione: Flora locale Stato: Yugoslavia |
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Data: 07/04/2011
Stato: U.S.A. |
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Data: 10/05/1962
Emissione: Piante medicinali Stato: Albania |
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Stato: Poland |
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Data: 25/09/2013
Emissione: Fiori visitati dalle api Stato: Bosnia and Herzegovina Nota: Emesso in foglietto di 5 v. diversi |
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Data: 30/10/1953
Emissione: Piante medicinali Stato: Bulgaria |
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